Ritiro autobiografico per fare il punto
Se sei nato/a tra il 1988 e il 2006 ti proponiamo un ritiro di una giornata a Casa Sant’Andrea per fare il punto sulla tua esperienza di fede. Sarà un’occasione in cui ti aiuteremo a rileggere la tua storia (come un autobiografia) e recuperare gli elementi essenziali del tuo rapporto con il Signore, i tuoi dubbi, le tue certezze, le tue domande aperte. Se vuoi farti un’idea di cosa potrà succedere ti suggeriamo questo video della Diocesi di Reggio Emilia a cui ci siamo ispirati per la costruzione del ritiro: https://www.youtube.com/watch?v=Zz8AN7A8BTs
La prossima occasione è sabato 12 ottobre 2024. Iscriviti qui!
LINEE DI PASTORALE GIOVANILE
SIMBOLO
Mi vorrei rivolgere proprio a te: Perché non apri le braccia e accogli Gesù? Perché non lo prendi sulle tue braccia, vicino al tuo cuore? C’è un percorso che in tanti modi sto cercando di presentare, che potrebbe essere segno di queste braccia aperte capaci di accogliere il bambino Gesù. È la proposta di saper pronunciare la propria fede di fronte all’assemblea, un’assemblea pubblica, di saper dire: “Signore Gesù, io ti prendo nelle mie braccia. Io credo in te”.
Io sono convinto che ce la facciamo, sono convinto che abbiamo questa forza, queste risorse, che lo Spirito del Signore ci dia questa capacità di aprire le nostre braccia anche quando gli altri ci vedono. Allora, sosteniamoci reciprocamente.
Vescovo Claudio, Veglia dei Giovani, 10 dicembre 2020
Qui abbiamo provato a condensare in alcune pagine i principali elementi e il senso del percorso.
LINEE DI PG – ELEMENTI ESSENZIALI
Il testo rimanda ad eventuali approfondimenti ulteriori con i link al suo interno.
Ci sono tante esperienze e realtà (parrocchie, associazioni, movimenti) che offrono preziosi occasioni o cammini di crescita nella fede per i giovani sopra i 18 anni.
D’altra parte, dai confronti raccolti nella visita pastorale e alla luce degli stimoli del Sinodo dei Giovani diocesano e del Sinodo dei Vescovi… sentiamo urgente rilanciare un’attenzione particolare alle modalità con cui, come Chiesa locale, stiamo accanto ai giovani in questa fase cruciale della loro vita. Siamo convinti che in loro, nel campo che è la loro vita, ci sia già il tesoro e la perla preziosa (Mt 13, 44-46). Notiamo che c’è una forte domanda di spiritualità e di ricerca di senso, anche se spesso confusa e intermittente. Siamo altrettanto certi che l’incontro con Gesù possa sprigionare le migliori energie e accendere o riaccendere la speranza nel futuro.
Proprio per questo sentiamo fondamentale promuovere ciò che, nella luce del Vangelo, permetta a un giovane di progredire nella propria ricerca esistenziale e spirituale, per comprendere la propria chiamata ad una vita piena, per compiere scelte responsabili negli ambiti fondamentali della vita che riguardano gli affetti, le amicizie, lo studio, il lavoro, la fragilità e la cittadinanza.
Obiettivo
Il percorso ha due obiettivi:
- Accompagnare il giovane a riscoprire la bellezza della propria vita fondata in Cristo arrivando a rinnovare la personale professione di fede, all’interno della comunità cristiana, e delineando una personale regola di vita.
- Ringiovanire le scelte, i modi, i linguaggi, le proposte della comunità cristiana, attraverso il coinvolgimento e l’azione dei Testimoni (vedi “Destinatari e protagonisti”), del Consiglio Pastorale Parrocchiale, del parroco/responsabile.
Destinatari e protagonisti
- Giovani dai 18 anni in avanti, alla ricerca della propria identità e chiamata ad una vita piena, che intuiscono nell’incontro con Gesù una promessa di pienezza e di felicità.
- Adulti significativi (chiamati “Testimoni” nelle linee progettuali), resi credibili dalle loro scelte di vita, appassionati del Signore Gesù e del Vangelo, capaci di incontro e di relazione con i giovani, che nell’accompagnamento dei giovani nello stesso tempo arricchiscono e si arricchiscono.
- La comunità cristiana, che si impegna nel discernimento dei “Testimoni”, nel sostegno al loro servizio e nell’accompagnamento dei giovani lungo il percorso.
- Accompagnatore spirituale: figura preparata e debitamente formata (laico, religioso/a, presbitero), scelta in autonomia dal giovane dopo essere stato introdotto alla ricchezza di un rapporto di accompagnamento.
Come funziona
Dietro la proposta c’è la convinzione che non basta “frequentare”, magari per tanti anni, gli ambienti parrocchiali/associativi/… per poter fare un’esperienza autentica di incontro con il Signore. Allo stesso modo non è scontato che la fede e il rapporto con il Signore crescano per far fiorire la vita del giovane, soprattutto dove mancano queste tre dimensioni:
- impegno personale: attraverso la necessaria autoformazione e l’assunzione diretta di responsabilità;
- occasioni di sostegno, verifica e rilancio con chi ha fatto qualche passo in più nella fede: nel dialogo spirituale con un accompagnatore spirituale, nel confronto con il parroco e il testimone,…
- l’esperienza di vita fraterna: occasioni in cui ci si ritrova come gruppo o come comunità perché l’avventura della fede non è una regata in solitaria ma l’avventura di un popolo che agisce, si riconosce, sbaglia e ricomincia insieme.
Il percorso tenta di stimolare le condizioni affinché queste tre dimensioni trovino un’applicazione concreta e contemporanea nella realtà; è una proposta sufficientemente flessibile da permettere di essere adattata alla enorme varietà dei contesti e delle specifiche situazioni, da quelle più ricche a quelle più affaticate.
Nello specifico il percorso non si sostituisce anzi integra e valorizza:
- il cammino del gruppo/realtà di appartenenza del giovane, laddove presente (AC, Scout, Movimento…).
- le proposte di formazione già presenti nei territori, in contesto diocesano o altro (Villa Immacolata, Seminario,…)
Perché questa integrazione sia fruttuosa il percorso va adattato con sapiente gradualità al singolo giovane (alla sua situazione di vita e di fede) e alla parrocchia, movimento, associazione, realtà in cui si innesta. L’Ufficio di PG ha elaborato adeguate piste perché ciò avvenga nel rispetto del possibile e del conveniente.
La molteplicità dei cammini, orientati da una finalità comune, permette a tanti giovani di convergere a prescindere dal personale percorso e dalle specifiche appartenenze, per ritrovarsi sotto lo stesso comun denominatore di “giovani in cammino verso la professione di fede”.
La meta
Al termine del percorso il giovane chiede di poter esprimere con più evidenza e gioia la propria professione di fede. Tale gesto semplice ed umile viene vissuto con la propria comunità cristiana durante l’Eucaristia domenicale e nel contesto della Veglia dei Giovani con il Vescovo. È un momento di forte testimonianza dove il giovane, pronunciando la propria professione di fede, racconta quello che ha (ri)scoperto della sua fede, l’amore di Dio Padre, l’incontro con il Signore Gesù Risorto, il dono dello Spirito che lo accompagna nella vita e la sua appartenenza alla Chiesa (cf. la scansione del Credo).
Questo gesto vuole essere la punta di un diamante scoperto, sgrezzato, rifinito durante il percorso. Un rito di passaggio (seppur semplice) che esprima l’autenticità del cambiamento avvenuto.
Come avviarlo nella tua realtà
Se sei interessato a saperne di più perché questa presentazione ti ha incuriosito ma vorresti approfondire qualche elemento o se hai già il desiderio di avviarlo nella tua realtà ti invitiamo a contattarci al 329 4040 706 oppure via mail info@giovanipadova.it
Esempi di professione di fede
Qui di seguito puoi leggere alcuni estratti delle professioni di fede personali consegnate negli ultimi anni dai giovani al Vescovo Claudio in occasione della Veglia dei Giovani, nella Cattedrale di Padova.
- Signore, io credo in te e ti voglio un gran bene. A chi mi chiede come faccio a con lealtà, fatti e scelte testimoniano la tua presenza nella mia vita. Se non ti riconoscessi parte della mia storia, mentirei a me stessa, mi prenderei in giro. Ti voglio bene Signore, perché ho provato a non volerti bene. Mi sono arrabbiata a tal punto che ho provato a dimenticarti o ignorarti. Più i giorni passavano, più si apriva una voragine nel cuore. Così ho conosciuto il bene che in realtà, intimamente, ti voglio.
- Io credo in te, Dio Padre, nel calore del tuo amore e nel sostegno e vicinanza che mi doni quotidianamente.
- Io credo in te, Dio Padre, per la delicatezza con cui sei entrato nella mia vita fin da piccola, mai scontato ma nemmeno insistente. Credo nella tua Parola e nei tuoi insegnamenti che mai mi sono stati imposti e che, anzi, io stessa scelgo ancora di seguire.
- Credo in te Gesù, fondamento della mia casa! Gesù, tu mi ami così tanto da aver affrontato la fatica più pesante, il dolore più forte nella Croce, donandoti tutto a me. Hai, poi, preparato il cammino. Tu sei sceso nel mio buio, per accogliere, amare e trasformare le mie fragilità in luce. Mi hai dimostrato così la forza del perdono e la bellezza della guarigione. Signore, grazie della tua Parola: ogni giorno posso mettermi in ascolto del tuo cuore e conoscere un nuovo riflesso del tuo sguardo. Ti ringrazio per ricordarmi il vero centro del mio essere: non la mia, ma la Tua volontà!
- Credo in Te, Gesù, mio amico e Maestro. Credo nella tua presenza là dove due o tre sono riuniti nel tuo nome. Credo nella tua presenza nell’Eucaristia. Voglio tanto cibarmi di te, del Tuo corpo, perché così sono unita sempre di più a Te, perché Tu vivi in me e io vivo in Te, perché posso portarTi ad ogni persona che incontro, perché vivendo in me, mi trasformi e mi insegni ad amare come Tu ami.
- Credo in Te, Santo Spirito, che illumini con la tua luce le mie scelte, i miei momenti “giù”, i miei desideri e le fatiche. In Te credo, Soffio di Vita, che nelle prove mi mostri l’Amore del Padre nel volto di chi mi è accanto.
- Io credo in Te, Spirito Santo, perché anche se siamo soli e abbandonati siamo anche sempre Amati e accompagnati. Siamo davvero vasi di creta con un grande tesoro dentro. Il tesoro è un Amore straordinario, che ci svuota di noi e che ci fa anche paura a volte. Lasciarsi svuotare è un esercizio quotidiano, per fortuna che c’è qualcuno che ci aiuta a farlo.
- Credo in te che in Africa ho sentito presente come consolatore, come porto sicuro, come guida. Credo in te che hai scosso il mio cammino di fede vissuto un po’ in automatico, mostrandomi come il tuo amore può essere tutto e bastare anche di fronte alla mancanza di tutto. Credo che il tuo amore sia il motore che deve muovere la mia vita.
- Io credo la Chiesa… famiglia di fratelli e sorelle nel Signore, la nostra madre spirituale che ci guida con sollecitudine per le strade della vita e del mondo ad annunciare il Vangelo e a portare il lieto annunzio ai poveri. Questa è la mia fede, che il buio e le tenebre di questo mondo non sono l’ultima parola, perché con la risurrezione del tuo Figlio Gesù il Regno dei cieli verrà.
- Io credo la Chiesa che hai amato dal primo sì dei Tuoi discepoli fino al mio sì che, come il loro, fra difficoltà e slanci, mi aiuti a dargli anima e corpo. In questo mi sento accompagnata nella bellezza dell’avventura del credere nella vita di comunità di credenti e di amati che, ognuno nella sua specificità, diventano segno del Tuo amore e di bellezza nel mondo.
- Credo nel perdono della confessione, nel pane dell’Eucarestia, nel battesimo che ci rende cristiani e nella cresima che ci riconferma, nell’ordine che rende tuoi pastori, nel matrimonio che unisce due persone con te, nel sostegno dell’unzione degli infermi.
- È bello sapere che comunque non è tutto nelle mie mani, ma che Tu mi poni accanto dei fratelli, una Chiesa con cui camminare insieme. Io credo la Chiesa dei testimoni lieti che ti amano e si aiutano a seguirti insieme. Io credo alla tua continua attrazione che mi porta verso la comunità, verso quelle persone che ancora ti cercano, nonostante le mie rimostranze ad espormi. Quel “io credo” te lo ripetono ogni giorno nel loro lavoro, nella fatica, nella vocazione, nel loro semplice essere. Che bello avere persone così da poter interrogare per poter crescere! E che bello sarebbe poter essere io esempio, strumento tuo. Signore, con gioia dico che credere ed essere cristiano è ribadire il mio sì a Te che mi Ami! Grazie! Io credo in te che vivi e che rendi bella la mia vita. So che non mi mollerai, ma ora anche io voglio dirTi che non voglio mollarTi in questo abbraccio. Io credo in te!
Qui puoi leggere il racconto della professione di fede vissuta in Cattedrale a Padova in occasione della Veglia dei giovani 2022.
Qui puoi leggere il racconto della professione di fede vissuta nella propria comunità da un gruppo di ragazzi nel 2022.
Speciale di Lettera Diocesana
Il numero 6/2022 di Lettera Diocesana (giugno-agosto) è dedicato al Simbolo. Qui puoi leggere i cinque articoli che offrono alcune pennellate introduttive alla proposta: Lettera Diocesana_SGUARDI_ 2022/06 (diocesipadova.it)