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Arte della scelta

Tutti i giorni hai di fronte scelte relativamente piccole: a che ora la sveglia domani? Cosa mangio stasera? Etc.
Talvolta ti capita di avere di fronte scelte più grandi: vado avanti con questo percorso universitario o cambio? Che faccio con quell’amicizia? Quale passo per la nostra relazione? Chi voglio essere nella vita?

Scegliere, decidersi. Puoi lasciare che altri decidano per te, che la vita e i suoi “casi” ti spingano e poi ti trattengano dentro situazioni in cui alla fine ti accomodi.
Oppure puoi imparare a scegliere, a deciderti, in un percorso di consapevolezza. Ma anche di fede. Perché Dio può entrare nelle tue scelte.

La tua vita è troppo importante e la fede, come ci hanno ricordato i giovani dell’Assemblea Sinodale nella Lettera alla Chiesa di Padova, ci spinge a “giocarci proprio negli ambiti dove la tentazione di mimetizzarci e nasconderci sarebbe più forte, per la paura del giudizio da parte degli altri” (4,1).

L’Ufficio di Pastorale dei Giovani realizza una proposta di una giornata per chi ha voglia di prendere in mano almeno una di queste domande:
✔ In base a cosa posso dire che una scelta già fatta è stata buona?
✔ Come si fa a capire che una scelta è da prendere?
✔ Come si mettono insieme testa, cuore e stimoli esterni (consigli, …)?
✔ Come entra il Signore nelle mie scelte?

QUANDO
Sabato 15 marzo 2025 => ISCRIVITI QUI (entro il 10 marzo)

DOVE
La giornata si tiene a Villa Immacolata, a Torreglia.

ALTRE INFO
✔ La proposta è per insegnanti di religione, educatori di gruppi giovani o adolescenti, giovani dai 18 ai 35 anni.
✔ Previsto un contributo di 15 € comprensivo di: materiali e pranzo.
✔ Per ulteriori informazioni, domande o dubbi: info@giovanipadova.it oppure 329 4040706 (anche Whatsapp).


ALCUNE TESTIMONIANZE

Giacomo, educatore di un gruppo giovani:

La giornata mi ha dato l’opportunità per approfondire dei temi che, sia come educatore che per fruirne personalmente, restano spesso ai margini e ci sono poche occasioni per approfondirli. Il format è comodissimo perché ti dà la possibilità di portare a casa un “pacchetto” di materiale da utilizzare con il proprio gruppo e ci fa risparmiare tempo, ci dà la possibilità di avere un percorso lineare già pronto e il materiale è di ottima qualità. L’incontro è stato strutturato bene e il taglio era perfetto (né troppo banale, né troppo complicato o astratto).

Martina, accompagnatrice di un gruppo giovani:

L’incontro è stato ricco di spunti sia per la mia crescita personale, da portare come bagaglio, sia per gli incontri che vogliamo programmare con il gruppo giovani del Carmine sul tema delle scelte.

Matteo, insegnante di religione:

L’incontro sull’arte della scelta è stato molto positivo anche per me, insegnante di religione. Ci ha permesso non solo di andare a vedere il significato profondo della parola discernimento ma anche di toccare alcune tematiche come bene-male, il senso di “spiritualità”,… che a volte a scuola trattiamo in maniera superficiale. Oggi invece abbiamo sperimentato che c’è un modo molto attrattivo di affrontarlo anche per gli studenti, permettendo loro di mettere in gioco se stesso e di condividere la loro vita. Come insegnanti abbiamo ricevuto molto materiale che può essere molto utile nell’attività scolastica.

Alice, educatrice di un gruppo adolescenti:

La formazione di oggi è stata molto interessante e mi ha dato un sacco di spunti nuovi sia come giovane che come educatrice, sulla coscienza, sul dialogo interiore, sul mio mondo interiore. Questo aiuta me stessa e anche può aiutare i miei ragazzi per dare loro degli strumenti ulteriori per imparare a conoscersi, imparare a fare le scelte, imparare a riconoscere gli spiriti del bene e del male. Una formazione che potrò sfruttare come educatrice ma anche nell’immediato fare mia figlia, per lavorare su me stessa.

Domenico, insegnante di religione:

Grazie per la bellissima proposta  che è stata davvero nutriente: ci avete offerto  spunti di riflessione e materiali estremamente validi per avviare un percorso di riflessione e consapevolezza sul tema della scelta. Speriamo di riuscire ad aiutare i nostri ragazzi ad incontrare la loro interiorità cosicché possano entrare in contatto con le molte voci, sollecitazioni e presenze che abitano la loro casa interiore e riceverne luce e forza per realizzare il loro progetto di vita.

Giovanni:

Una delle metafore che ho trovato più calzanti riguardo al discernimento è quella della palestra: ci vuole tempo, allenamento, motivazione e possibilmente una persona più esperta che ti segua, come un personal trainer. Di solito una delle prime cose che si fa appena arrivati in palestra è iniziare con qualche minuto di corsa, il temutissimo “cardio” e queste 24 ore le descrivo così: una piccola parte iniziale di un allenamento, breve, molto intensa e che indubbiamente un effetto al cuore lo porta, ma che ti permette poi di prepararti a tutti gli altri punti del tuo percorso. Come per i principianti della palestra (e mi metto in mezzo) dopo quella corsa ci sarebbe la tentazione di cambiarsi e andare via subito, così per chi è alle prima armi nell’arte del discernimento ci potrebbe essere il pensiero di fermarsi a quelle 24 ore… “tanto insomma un po’ di movimento l’ho fatto”. Ma ho capito che naturalmente non basta. La formula di questa proposta è proprio come quella di un riscaldamento, della serie che il bello viene dopo!

Noemi:

Di solito sono abbastanza critica quando si fa verifica, ma stavolta non ho trovato davvero niente da ridire! La due giorni sul discernimento organizzata dalla Pastorale dei Giovani a Villa Immacolata è stata una proposta ben calibrata: struttura, tempi, contenuti. Dei contenuti, in particolare, mi è piaciuto il taglio quasi pratico, strumentale, utile su come impostare le scelte. Mi è piaciuto il fatto di essere in pochi (e mi colpisce sempre come all’interno della Chiesa ci si senta accolti e a casa anche quando non si conosce nessuno!). Mi è piaciuto che la sera sia stato solo un momento introduttivo, e il sabato sia stato ben carico di contenuti e di riflessione. Il tempo totale magari è stato insufficiente a dire tutto, ma secondo me va bene così, perché poi bisogna sperimentare con calma, applicare. Mi è piaciuta la ricchezza di preti (e preti giovani: siete “ricchi” a Padova!) che ha fatto sentire in cammino insieme.
Noemi Boscato di Villaverla.